Ogni nostro minuto lì davanti significa un minuto di potere in più per loro
14 maggio 2009 alle 11:14
Ivan
Se un folle occupa il posto di conducente le soluzioni sono tre: o se l’è preso con la forza, quel posto, o altrimenti, chi lo lascia fare, è più folle di lui o sta dormendo. Nel nostro paese, secondo me, in questo momento tutte queste situazioni convivono creando un mix davvero micidiale. In ogni caso i politici sono sempre lo specchio della società in cui vivono. E traggono forza dalle nostre debolezze e mancanze, occupando con la loro presenza i nostri vuoti etici. Quando mi stufo di aspettare il verde e passo con il rosso, sui passaggi pedonali, assieme a giovani e anziani noncuranti; quando mi accorgo che ormai il novanta per cento degli automobilisti (ho fatto delle statistiche accurate!) non aziona la freccia durante la manovra di sorpasso, beh, allora io mi dico che se non ritorniamo noi, per primi, a credere che è solo attraverso il rispetto degli altri e delle leggi (sempre migliorabili certo) nate per promuovere questo rispetto, non possiamo sperare di avere politici migliori.
Non ho mai avuto alcuna tessera, non mi va soprattutto di fare il moralista, ma anche nel mondo della cultura, quello da cui si richiederebbe un po’ più d’attenzione e coerenza intellettuale, assistere – come ogni giorno assistiamo – al triste spettacolo di scrittori e poeti cosiddetti “impegnati”, di sinistra, che sbavano per poter essere pubblicati dalla casa editrice del premier o dalle sue filiali… non è un po’ troppo? Si pubblica per esporre il proprio pensiero, cercare un dialogo, o solo per farsi belli ai vari festival e aumentare il proprio conto in banca?
Cerchiamo di essere noi allora un po’ più coerenti. Immaginate cosa succederebbe se tutte le persone di sinistra, da domani, smettessero di guardare le reti mediaset e non comprassero più nessuna rivista, non aprissero più conti correnti, non frequentassero più nessun negozio legato a questo gruppo. Io cerco come posso di farlo (anche se
non sempre, lo ammetto, ci riesco), e sapere di dare il mio denaro ad altre persone eticamente più responsabili mi dà una grande soddisfazione: non voglio bloccare l’economia ma un certo modo di fare economia, sì.
Partiamo allora da gesti minimi ma, se adottati da molti, capaci di creare un’onda d’urto devastante. Iniziando soprattutto a non dare più forza, attraverso i nostri soldi, a queste persone. Facciamo un po’ di sforzo e, quando finiamo, facendo zapping con il telecomando, su qualcuna delle loro reti, giriamo, non guardiamole. Perché ogni nostro minuto lì davanti significa un minuto di potere in più per loro. E un minuto di libertà in meno per noi.
Pubblicato in Politica, Televisione da Ivan | 51 Commenti »
Se un folle occupa il posto di conducente le soluzioni sono tre: o se l’è preso con la forza, quel posto, o altrimenti, chi lo lascia fare, è più folle di lui o sta dormendo. Nel nostro paese, secondo me, in questo momento tutte queste situazioni convivono creando un mix davvero micidiale. In ogni caso i politici sono sempre lo specchio della società in cui vivono. E traggono forza dalle nostre debolezze e mancanze, occupando con la loro presenza i nostri vuoti etici. Quando mi stufo di aspettare il verde e passo con il rosso, sui passaggi pedonali, assieme a giovani e anziani noncuranti; quando mi accorgo che ormai il novanta per cento degli automobilisti (ho fatto delle statistiche accurate!) non aziona la freccia durante la manovra di sorpasso, beh, allora io mi dico che se non ritorniamo noi, per primi, a credere che è solo attraverso il rispetto degli altri e delle leggi (sempre migliorabili certo) nate per promuovere questo rispetto, non possiamo sperare di avere politici migliori.
Non ho mai avuto alcuna tessera, non mi va soprattutto di fare il moralista, ma anche nel mondo della cultura, quello da cui si richiederebbe un po’ più d’attenzione e coerenza intellettuale, assistere – come ogni giorno assistiamo – al triste spettacolo di scrittori e poeti cosiddetti “impegnati”, di sinistra, che sbavano per poter essere pubblicati dalla casa editrice del premier o dalle sue filiali… non è un po’ troppo? Si pubblica per esporre il proprio pensiero, cercare un dialogo, o solo per farsi belli ai vari festival e aumentare il proprio conto in banca?
Cerchiamo di essere noi allora un po’ più coerenti. Immaginate cosa succederebbe se tutte le persone di sinistra, da domani, smettessero di guardare le reti mediaset e non comprassero più nessuna rivista, non aprissero più conti correnti, non frequentassero più nessun negozio legato a questo gruppo. Io cerco come posso di farlo (anche se
non sempre, lo ammetto, ci riesco), e sapere di dare il mio denaro ad altre persone eticamente più responsabili mi dà una grande soddisfazione: non voglio bloccare l’economia ma un certo modo di fare economia, sì.
Partiamo allora da gesti minimi ma, se adottati da molti, capaci di creare un’onda d’urto devastante. Iniziando soprattutto a non dare più forza, attraverso i nostri soldi, a queste persone. Facciamo un po’ di sforzo e, quando finiamo, facendo zapping con il telecomando, su qualcuna delle loro reti, giriamo, non guardiamole. Perché ogni nostro minuto lì davanti significa un minuto di potere in più per loro. E un minuto di libertà in meno per noi.