La tristezza di Berlusconi
20 marzo 2011 alle 22:28
B è triste. Stanno bombardando la casa del suo migliore amico. Sono passati pochi mesi da quando si vedevano, a Roma o nel deserto libico, sotto la tenda. E adesso gli tirano le bombe. E gli da pure del traditore. Che brutta cosa.
E poi le malelingue, quei sorrisini al summit internazionale, quando è arrivato B tutti a darsi gomitatine di nascosto e a sussurrarsi “ecco è arrivato l’amico del raìs, solo un mese fa limonavano in pubblico e adesso ci fornisce la basi. Bell’amico, vai a fidarti di uno così”.
E il suo alleato, quell’altro, quello mezzo paralizzato che governa con lui che gli da apertamente dell’incapace, perché adesso ci arrivano gli immigrati a frotte. A quello di B non gliene frega una mazza, lui pensa solo ai suoi elettori incazzati perché adesso ci invadono gli arabi, i mussulmani, i negher. Certo, se l’amico di B fosse stato solo un po’ più in la sarebbe stato meglio, magari un oceano al posto del Mediterraneo…
E le zoccole che lo insultano al telefono, lui che le ha coperte di soldi e di regali, che ingrate. È brutta l’ingratitudine. Ma anche tradire un amico è brutto. E il raìs questo non se lo aspettava. Lui credeva in B.
B è triste. Lo aiutiamo? Ma anche no.
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Pubblicato in Il nano piduista da calogero | 57 Commenti »
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stecca, onore a ingrao ma tu e zerb rimanete sempre bolscevichi.